LA STORIA
La Storia della Pensione Speranza - Hotel del Corso ha inizio nei primi anni del '900.
Tintorri Giovanni, detto Vanun, aveva aperto l'osteria "Al Sole". Ne aveva poi fatto una trattoria - locanda con alcune stanze al primo piano che gestiva con il figlio Annibale.
Nel 1929 la locanda si chiamò "Pensione Speranza". Per molti anni Vanun e il figlio assistettero all'evolversi di Sestola da piccolo borgo montano, con pochi forestieri e rari villeggianti, in centro di villeggiatura di un certo rilievo.
Soprattutto nel primo dopoguerra gli alberghi aumentarono di numero, alcuni si dotarono di camere con bagno e sale per ospitare al meglio i villeggianti che cominciavano ad apprezzare il fresco di Sestola d'estate e le gite, anche d'inverno, ai rifugi (le "Capanne") sul Monte Cimone.
Per gli abitanti di Sestola le osterie, alcune antiche come quella di Vanun, restavano il luogo di incontro preferito: davanti a un bicchiere di vino i clienti potevano ridere, scherzare, chiacchierare, parlare delle ultime novità e della loro vita, spesso ancora difficile.
All'inizio degli anni Trenta Galli Oreste e Barattini Genoveffa comperarono la casa di Vanun e iniziarono a gestire la pensione/trattoria/osteria con l'entusiasmo e la professionalità che li caratterizzarono per tutta la vita.
Mentre Oreste si occupava principalmente dei vini e delle botti conservate sul retro del locale adibito ad osteria, Genoveffa si occupava della trattoria e dei villeggianti che spesso si fermavano qualche giorno e alloggiavano nelle stanze al primo piano.
Nel 1938 Genoveffa accolse presso di sè la piccola Agnese: una bambina di cinque anni, figlia di suo fratello Agostino che, rimasto vedovo con quattro figli piccoli, si trovava in uno stato di indigenza. La Pensione Speranza cominciava ad attrarre sempre più clienti, che spesso ritornavano l'anno successivo.
Nel 1955 Oreste e Genoveffa aggiunsero alla pensione un secondo piano con otto camere. Al piano terra vi erano due stufe a legna e carbone: scaldavano i clienti dell'osteria e dalla sala da pranzo, ma non le camere: infatti la Pensione risultava adatta più che altro ad ospitare i villeggianti nella stagione estiva. Intanto nel 1951 Agnese si era sposata con il ventiseienne Pietro Marchioni. Agnese aiutava Genoveffa nella conduzione del locale pubblico e suo marito, camionista, continuò a svolgere la sua attività. Ma gli anni passavano anche per Genoveffa, che decise di ritirarsi nel 1967. Agnese e Pietro vendettero la casetta che si erano fatti costruire non lontano dal centro del paese e rilevarono la Pensione.
Essi apportarono subito alcune migliorie: fecero installare una caldaia a gasolio e termosifoni in ogni stanza. Al piano terra ampliarono la zona ristorante, così lo spazio dell'osteria/mescita di vino si ridusse, per poi scomparire. Ora che la Pensione Speranza poteva ospitare villeggianti anche d'inverno Agnese era sempre molto impegnata. Il marito la aiutava quando era libero dal lavoro; per alcuni anni lasciò la sua attività di camionista, ma poi riprese a lavorare come taxista, fino alla morte, nel 1978. Agnese ebbe quattro figli, un maschio e tre femmine, ma solo il maschio - Aurelio - alla morte del padre cominciò ad aiutarla. Ovviamente Agnese, come Genoveffa, si avvaleva di qualche cameriera, ma la collaborazione di Aurelio le fu particolarmente gradita poichè il figlio desiderava continuare la sua attività.
Nel 1979 Aurelio sposò Brunella Corsini, che iniziò subito a collaborare con la suocera e il marito nella gestione dell'esercizio. Sestola era intanto diventata un famoso centro turistico estivo ed invernale. D'estate il clima, generalmente fresco era apprezzato da giovani e anziani, che potevano trovare nelle passeggiate tra i boschi e nelle gite sui monti un'occasione per rinfrancare il corpo e lo spirito. D'inverno le escursioni sulla neve e la Scuola di sci, assai apprezzata, attiravano molti giovani e le loro famiglie. Alcuni villeggianti sarebbero tornati a Sestola per molti anni di seguito, affezionati al borgo montano che offriva sempre maggiori occasioni di svago e divertimenti come concerti, campi da tennis, un maneggio, una seggiovia e una funivia per raggiungere le alte località sui monti e le piste da sci.
Agnese, Aurelio e Brunella, come tanti altri gestori, cercarono di rendere sempre più accogliente la loro Pensione, così nel 1980 misero il bagno in ogni stanza e nel 1992 ristrutturarono i vari ambienti, in particolare la sala da pranzo a piano terra, rifacendo parte delle fondamenta della casa.
Nel 1999 Agnese andò in pensione a Aurelio e Brunella rilevarono l'attività dell'esercizio. Dall'inizio degli anni '90 la pensione Speranza era diventata "Hotel Speranza" e dal 1995 al 2005 ebbe anche l'altro nome di "Hotel del Corso" che dal 2005 divenne quello unico e definitivo.
Oggi l'Hotel del Corso accoglie villeggianti e turisti che provengono da varie parti d'Italia. Sono spesso persone che torneranno per anni consecutivi poichè, come dicono spesso, la nostalgia di Sestola dura tutto l'anno ed è una gioia ritornare. Oltre alle numerose novità che trovano ogni anno in paese, a loro piace ritrovare l'atmosfera serena dell'Hotel del Corso.
(grazie ad Emanuela Mignani per queste note)